Nuovi massimi

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Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha certamente attirato l’attenzione dei media, con una posizione aggressiva sull’introduzione di dazi che ha sorpreso molti esperti geopolitici. “Prima Colpire, dopo discutere ” sembra essere il suo nuovo mantra, come dimostrano le reazioni iniziali del Canada e del Messico, che suggeriscono un potenziale spostamento verso una maggiore cooperazione sui temi dell’immigrazione e forse una forma di adesione con l’amministrazione Trump. La domanda cruciale rimane se le politiche di crescita finiranno per trionfare sulle misure protezionistiche.

INFLAZIONE: DOBBIAMO PREOCCUPARCI?

Una guerra tariffaria su larga scala, che porti ad un’escalation incontrollata e a dazi duraturi, non giova a nessuno, soprattutto ai consumatori americani. Sebbene il picco di inflazione di gennaio abbia suscitato alcune preoccupazioni, era principalmente dovuto a fattori stagionali, simili all’aumento dell’inflazione che abbiamo conosciuto nel primo trimestre del 2024. Le aspettative di aumento dell’ inflazione al consumo fanno notizia, anche se questo aumento è notevolmente influenzato da pregiudizi politici, in particolare tra gli elettori democratici. L’impatto potenziale dei dazi rimane una preoccupazione importante per gli investitori. Nonostante la volatilità del mercato e le notizie negative, le azioni americane hanno raggiunto un nuovo massimo a febbraio, sostenute dalla stabilizzazione dei rendimenti obbligazionari e da una stagione degli utili solida, con un miglioramento dei margini aziendali. Questo rafforza la nostra fiducia nel mantenere una posizione pro-rischio nei nostri portafogli.

EUROPA: PUÒ MANTENERE IL PROPRIO SLANCIO?

Nonostante le turbolenze legate ai dazi, l’Europa si è imposta come il secondo mercato azionario più performante dell’anno, con l’EURO STOXX 50 che ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 25 anni, principalmente a causa della rivalutazione delle valutazioni. La risoluzione del conflitto in Ucraina e una riforma del freno al debito in Germania sono due catalizzatori che potrebbero stimolare la continua sovraperformance delle azioni europee. Lo scenario ottimista per le azioni europee si basa su tre fattori: valutazioni interessanti rispetto agli altri mercati, un euro più debole che dovrebbe favorire la crescita degli utili e una politica monetaria accomodante. Tuttavia, l’Europa ha bisogno di tre elementi aggiuntivi: un miglioramento continuo dei dati macroeconomici, una ripresa della crescita dei profitti e un ritorno dei flussi di investimento. Con una crescita degli utili del solo 2% nel quarto trimestre per l’Europa contro l’11% degli Stati Uniti, il divario tra le due regioni parla da sé. Attendiamo ulteriori segnali prima di rivedere le nostre prospettive.

CINA: SEGNI DI RIPRESA

Tra i principali indici azionari, l’Hang Seng è stato finora il miglior performer del 2025. I dazi del 10% annunciati sulla Cina rientrano nella fascia bassa attesa dai mercati. Inoltre, i progressi tecnologici della Cina nell’intelligenza artificiale (IA), illustrati da DeepSeek, hanno portato ad un forte aumento delle azioni tecnologiche cinesi. Vediamo anche segnali positivi nell’economia in generale: le vendite di veicoli hanno raggiunto nuovi massimi, gli incassi della Golden Week cinese sono stati i più alti mai registrati e i prezzi degli immobili nelle nuove vendite di case stanno finalmente migliorando. Francis Tan, nostro Chief Strategist per l’Asia, rimane ottimista, suggerendo che questo potrebbe essere l’inizio di un miglioramento prolungato ma graduale per la Cina e il resto dell’Asia.

ORO: UN’ASCESA FULMINEA

Nel frattempo, l’oro ha superato il suo picco di ottobre, raggiungendo nuovi massimi. Gli ultimi dati del World Gold Council indicano che le banche centrali hanno acquistato più di 1.000 tonnellate di oro nel 2024 per il terzo anno consecutivo. La Banca Popolare Cinese ha ripreso i suoi acquisti di oro a novembre dopo una pausa di sei mesi, con l’obiettivo di diversificare le proprie riserve. Oltre alle istituzioni ufficiali, le partecipazioni degli ETF in oro in Cina hanno raggiunto un livello record, riflettendo un interesse diffuso degli investitori. Inoltre, la Cina ha recentemente annunciato che gli assicuratori possono ora investire fino all’1% dei loro asset in oro, alimentando ulteriormente la domanda. Restiamo positivi sull’oro, poiché questo cambiamento strutturale della domanda mondiale è improbabile che svanisca presto.

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Monthly House View, 21.02.2025. - Extrait de l'Editorial

04 marzo 2025

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